La celebrazione del potere attorno al corpo della sovrana

10/31/2022ねこ

di Marino Niola

20 SETTEMBRE 2022

Il congedo dal mondo di Elisabetta è stato quasi una lezione di regalità

Se esiste un aldilà, allora ieri sera Shakespeare è certamente andato a congratularsi con la regina Elisabetta II. Che si è congedata dal mondo trasformando il suo funerale in una lezione magistrale sulla regalità. Un masterpiece degno del teatro elisabettiano. Le vicende delle teste coronate restano, infatti, il più grande spettacolo del mondo. Di fatto, sono l’origine stessa del teatro che nasce proprio per raccontare storie di regine e re. Cioè di personaggi che non rappresentano solo se stessi, il singolo individuo, ma incarnano un popolo intero. Perché in realtà i sovrani hanno sempre due corpi. Uno mortale l’altro immortale. Uno reale l’altro regale. Quello fisico, che nasce, invecchia, muore. Mentre il corpo politico trascende la carne del monarca in quanto rappresenta il potere.

Il lungo giorno dell’addio: da Westminster tra i Grandi del mondo alla Cappella di Windsor accanto all’amato Filippo

dal nostro corrispondente Antonello Guerrera20 Settembre 2022

The king as king can never die, il re in quanto re non può morire. Era la formula rituale dell’antica monarchia inglese che consacrava l’essenza divina della sovranità e di chi ne è il detentore pro tempore. E perfino nel mondo moderno, dove la vera sorgente dell’autorità sono le costituzioni e i parlamenti, la regalità conserva un’aura remotamente sacrale. In effetti nei cerimoniali monarchici il ricorso massiccio al rito e ai simboli serve proprio a scongiurare il vuoto di potere, lo stand by della sovranità. Come hanno mostrato questi undici giorni di lutto che in un certo senso hanno mantenuto Elisabetta al centro della rappresentazione. Di cui lei stessa è stata regista. Trasformando le sue esequie in uno spettacolo con il mondo come platea, e il Regno Unito come palcoscenico. 

Champagne in memoria della regina, lacrime e preghiere alla veglia del popolo di Hyde Park per Elisabetta

dalla nostra inviata Anna Lombardi19 Settembre 2022

Fino all’ultimo atto nella Cappella di St. George a Windsor, quando dal feretro della regina sono stati tolti i segni del comando. Lo scettro, il globo e la corona. Consegnati nelle mani del decano di Windsor in attesa di passare nelle mani e sulla testa di Carlo III nel giorno della sua incoronazione. Mentre il suono malinconico della cornamusa reale si perdeva nell’aria. In quel momento abbiamo visto in mondovisione Queen Elizabeth ridiventare semplicemente Lilibet. 

ねこ

Posted by Nancy